Il Tango di Stravinsky

IO SONO UNA BAMBINA PRODIGIO

Coco ne Il Tango di Stravinsky è una bambina prodigio: suona piano e violino così bene che il diavolo si fa in 3 per sedurla. Ha un disturbo ossessivo-compulsivo: ride per cose di nessuna importanza. Persino il diavolo si chiede il perché, ma è un segreto di cui solo papà Stanislao è a conoscenza. Il mistero sarà svelato alla fine della commedia (in scena, dopo le 3 serate al Teatro Filodrammatici, il 26, 27 e 28 maggio 2016, ore 21, al Teatro La Scala della Vita di Milano in via Piolti de Bianchi 47). Abbiate pazienza, perché ne vale la pena.

A Coco piacciono le rane (lo dice guardando un ritratto di Stravinsky, in cui gli occhi del maestro assomigliano a quelli di una rana) e Silvia Adelaide – l’attrice 27enne che la interpreta – non le ama particolarmente ma crede che un ranocchio possa diventare un bellissimo principe, questo sì. Silvia non ride per un nonnulla, ma non fatela piangere sul palco perché… chi la ferma più?! E anche lei, come Coco e come tutti, ha i suoi segreti. Leggete l’intervista qui sotto, chissà che ne scopriate qualcuno…

Silvia Adelaide - Foto di Efrem Raimondi.

L’attrice Silvia Adelaide.

Coco, sul palco, si domanda: “Il diavolo mi piace o non mi piace? … mi piace o non mi piace?”. Quale risposta le bisbiglieresti in un orecchio?
Che il diavolo ci piace, dài! Lasciamo che si diverta anche lui! Come scrisse Oscar Wilde, l’unico modo per resistere a una tentazione è cederle…

Per che cosa venderesti l’anima al diavolo?
Risposta più seria: la venderei in cambio dell’eternità ma, dato che mi sembra un po’ triste essere l’unica immortale al mondo, la estenderei a chi la desidera. Un’immortalità condivisa, insomma. Risposta un po’ meno seria: in questo momento, venderei la mia anima al diavolo per avere il sole a Milano. Mi manca tantissimo. Lavoro in un posto chiuso senza finestre, poi vengo a teatro e anche qui le finestre non ci sono, infine esco la sera che è buio. Vorrei la luce del sole 24 ore su 24. Non dico per sempre, perché poi ci stanchiamo sempre di tutto, solo per un po’, poi richiamerei il diavolo. Insomma, firmerei un contratto che può essere aggiornato di anno in anno…

L’idea non è assolutamente malvagia! Hai detto che lavori in un luogo senza finestre: fai, quindi, un altro mestiere oltre all’attrice di teatro?
Faccio l’attrice da 5 anni, ma ho altre due attività: lavoro al ristorante/pub Goganga, qui a Milano, e poi in un ufficio, quello nella scuola in cui ho studiato, Accademia 09. Sono uno di fronte all’altro, ci manca solo che mi chiamino dalla finestra dicendo: “Ah, guarda che sei in ritardo di 2 minuti” e siamo a posto!

Come è nata la passione per la recitazione?
Non so esattamente come e perché sia nata. Credo che sia arrivata un po’ per caso, ma sicuramente per alleggerirmi la vita. Il teatro mi ha aiutato a uscire da certe situazioni. E, poi, è come una psicanalisi, no? Mi ha dato una mano a liberarmi, a divertirmi, a essere più spensierata…

Chi sei nella commedia Il Tango di Stravinsky?
Sono una bambina prodigio che porta dentro di sé una grande sofferenza, quella di non aver avuto la mamma. Al grande peso della mancanza si aggiungerà poi quello di un terribile segreto…

Com’è il rapporto con papà Stanislao?
È un rapporto molto morboso, dispettoso, viziato. All’inizio ho fatto una grandissima fatica a entrare nel ruolo, perché stargli sempre addosso, disturbarlo in continuazione, essere agitata, toccarlo senza dargli un attimo di respiro sono cose che non mi appartengono. Ma adesso mi diverto tantissimo! Soprattutto da quando Elisabetta (Vicenzi, la regista, ndr) mi ha dato via libera e, in tutte le scene con Oscar (Vaccari, l’interprete di Stanislao, ndr), ho carta bianca per farlo impazzire, saltargli adosso, farlo ballare, disturbarlo in qualunque modo.

Da quando interpreti Coco e hai incontrato i 3 diavoli, è cambiato qualcosa nella tua vita?
Forse sono diventata più “diabolicamente” dispettosa?! Può essere, ma dovrei chiederlo seriamente ai miei amici per avere una risposta più veritiera…

Domenico Arena e Silvia Adelaide - Foto di Alessandro Pozzi.

Domenico Arena e Silvia Adelaide – Foto di Alessandro Pozzi.

Ti sei mai innamorata di un diavolo, cioè di una persona sbagliata?
Non credo che ci siano persone sbagliate. Nella mia vita ce ne sono state di “negative”, che non mi hanno fatto stare bene. Poi, ho capito perché sono arrivate, perché attiravo un certo tipo di persone. Sono cambiata e da ogni storia – bella o brutta che fosse – ho preso le cose positive. Ben vengano, quindi, anche le brutte esperienze. Il diavolo, ogni tanto, serve a qualcosa di buono!

Credi nel ranocchio che può deventare un bel principe?
Credo molto nella forza dell’amore, nella magia, nella sua azione salvifica. Insomma, credo che l’amore possa veramente fare qualunque cosa. Anche trasformare un ranocchio in un bel principe. Per quanto riguarda, invece, il principe azzurro è una figura un po’ fuori moda. Ammesso che esista, mi verrebbe da dire: se arriva bene, se non arriva chi se ne frega…

In scena dovrai piangere. L’incipit per far scendere le lascrime dove lo trovi?
Quando lo racconto non ci crede quasi mai nessuno, ma io, per anni, ho avuto un serio problema con il pianto sul palco. All’inizio piangevo e non riuscivo a fermarmi. Evidentemente mi liberavo da qualcosa che ancora adesso non so esattamente che cosa sia… Quindi, ho dovuto fare il lavoro inverso rispetto al solito: mettere un freno al pianto invece che trovare un modo per provocarlo. In questo mi ha aiutato moltissimo l’insegnante con cui ho studiato, Stefano Fiorentino, che mi faceva sorridere per bloccarlo. E, poi, anche Elisabetta che ormai mi conosce come le sue tasche. Detto questo, spero solo che i miei due “simpaticissimi” compagni di scena, Oscar e Domenico (Arena, che interpreta i 3 diavoli, ndr), non mi facciano ridere quando devo piangere…

Qui sotto, trovate il Tango per solo pianoforte di Stravinsky: è per ottenere lo spartito di questa  musica che Coco e papà Stanislao intraprendono un lungo viaggio da Milano a Hollywood, dove nello studio del maestro trovano ben 3 diavoli ad aspettarli…

—————————- intervista e testo di Marianna Sax, 7 aprile 2016 —————————-

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