Personaggi Stanotte ho fatto un sogno

MADONNA

Filippo Del Corno, assessore alla cultura di Milano, la notte del 21 novembre sognò di raccontare un sogno, fatto durante la notte del 16 novembre, a sua madre Lia, appassionata di musica e di teatro. Siccome capita raramente di fare un sogno in cui l’autore del sogno racconta un altro suo sogno, il giovane Filippo era sinceramente emozionato. Aveva sognato Madonna, in seguito probabilmente all’esibizione della cantante nel suo tour a Stoccolma, due sere dopo i gravi fatti terroristici di Parigi. Madonna aveva ricordato le vittime e aveva cantato in onore loro “La vie en rose”. Filippo Del Corno, nel sogno, stava aspettando Madonna davanti alla cattedrale di Milano. L’aveva scritturata perché cantasse l’Agnus Dei in una messa solenne già interpretata dalla soprano portoricana Ana Maria Martinez: la famosa Misa Tango del compositore argentino Luis Bakulov. Filippo Del Corno aveva scritturato Madonna perché si esibisse in una sala del Conservatorio Verdi di Milano, dove Filippo si era diplomato anni prima in composizione. Ma Madonna aveva fatto qualche capriccio: accetto ma voglio il Duomo, non il Verdi. O il Duomo o niente. La piazza del Duomo era piena di musulmani e Del Corno alle 7 della sera era comprensibilmente nervoso. Molto nervoso. Temeva tafferugli, per quanto fosse stato spiegato un servizio d’ordine straordinario. Lo stesso ritardo di Madonna era inquietante. Poi, alle 7.30, la cantante finalmente arrivò. Su una carrozza condotta da dodici cavalli bianchi. Scese davanti alla porta principale. Non degnò di uno sguardo Del Corno e rifiutò persino il baciamano del sindaco di Milano, Pisapia. Poi, prima di entrare, si voltò verso la piazza stracolma di persone, indicò con l’indice della mano destra, luminoso come quello di E.T. nel film, puntandolo qua e là, scegliendo, una dopo l’altra, venti, trenta, forse cinquanta donne musulmane tutte velate, che la seguirono come tante pecorelle obbedienti, tutte in fila, all’interno della cattedrale. E infine l’organo cominciò a suonare accompagnato dall’orchestra laVerdi diretta dalla cinese Zhang Xian. “E’ una donna! Zhang Xian, avete capito perché sono qui?”, furono le prime parole che disse Madonna, quasi gridandole dal palco davanti all’altare. Poi invitò il drappello delle donne musulmane a venire davanti a lei. Con un gesto imperativo ordinò loro di togliersi il velo e poi la tunica e poi tutto il resto. Rimasero completamente nude tra la sorpresa di tutti. Erano bellissime. “Noi donne siamo tutte bellissime!”, gridò Madonna, “e in pace con il mondo. Gli uomini fanno le guerre e uccidono senza pietà! Gli uomini non conoscono la pietà!”. E poi cominciò a cantare, non l’ ”Agnus Dei qui tollis peccata mundi”, come stava scritto nel programma ma un tango: “Don’t Cry For Me Argentina”. Applausi scroscianti. Ma nel Duomo avvenne di punto in bianco un’irruzione di poliziotti, carabinieri, vigili del fuoco, guardie di finanza. Madonna scomparve all’improvviso come all’improvviso era apparsa. Le musulmane nude furono avvolte in mantelli dorati dai vigili e trascinate via con la forza. Qui il sogno finì e Filippo Del Corno confessò tutta la sua infinita amarezza a sua madre Lia, che scosse la testa desolata. E fece una sola domanda: “E Pisapia?”. Nessuna risposta, nel sogno.

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