Personaggi

TU SAI QUELLO CHE SEI

Il suo ultimo libro è appena uscito, ci vorrà molto tempo prima che sia tradotto in italiano dal tedesco. Il titolo dice: Vor der Baumschattenwand nachts, cioè Davanti alla parete con l’ombra degli alberi di notte. L’autore è il grande scrittore austriaco Peter Handke. Il tema del libro è la durata. Quando ci innamoriamo di una persona, il nostro primo desiderio, il nostro sogno è che l’amore duri per tutta la vita. Ma non accade mai, o quasi mai. Handke nel suo libro dice che “in amore si può solo perdere”. Prima o poi quel sentimento che sembrava resistere a qualunque tempesta del tempo, si smarrisce. Restano i ricordi ma non tutti. Qualche ricordo dura, qualche ricordo non dura. Ciò accade non solo per l’amore ma per tutto quando ci succede nella vita. E noi alla fine siamo, possiamo essere solo i ricordi che durano e quanto accade di nuovo ma ricopiando quanto fa parte di ciò che dura dentro di noi.

Austrian author Peter Handke is seen during a dress rehearsal of Samuel Beckett's and Peter Handke's drama "Krapp's Last Tape/ Until Day Do You Part or A Question of Light" on Friday Aug. 7, 2009 in Salzburg, Austria. Premiere of the drama, directed by Jossi Wieler, is on Sunday, Aug. 9, 2009 as part of the Salzburg Festival. (AP Photo/Kerstin Joensson)

Come per magia, il nuovo libro di Handke scritto nella forma di un diario in prosa, ha resuscitato violentemente e appassionatamente un suo poema scritto trent’anni fa: Canto alla durata, che l’editore Giulio Einaudi aveva stampato nel 1995 e ha ristampato nel giugno 2016, con un successo enorme. Un libretto di 62 pagine che si divora in un giorno. E costa appena 10 euro. E ci piace consigliarlo a tutti i nostri amici. Poiché la durata è lo stesso concetto di durata che fa parte della filosofia del tango: il divenire è solo un’apparenza che appartiene ai sogni. Ogni cosa che conta si ripete in forme nuove ma il significato è sempre lo stesso: noi siamo quello che siamo, non quello che diventiamo, nell’essere c’è il presente, il passato e il futuro.

Handke dice che sta a ognuno di noi scoprire quale sia la durata che si porta dentro, l’essenza, il cerchio che disegna la sua vita. Scoprire piano piano questa nostra durata è un’operazione di conoscenza, di auto-conoscenza, indispensabile per vivere al di sopra del tempo che passa, abbandonando l’ostinazione di rimanere giovani a qualunque costo, un’ossessione compulsiva che non porta da nessuna parte. Che cosa sia la durata ognuno può e deve scoprirlo da solo, Handke offre molti esempi, e quello che più ci ha colpito è questo: “Durata si ha quando in un bambino che non è più un bambino – e che forse è già un vecchio – ritrovo gli occhi di un bambino”. Sono parole che ricopiano, durata nella durata, quelle che lui scrisse per il film del suo amico Wim Wenders <em>Il cielo sopra Berlino:

Parlando della filosofia del tango, dei cerchi che si ripetono, degli accadimenti che si rincorrono e si ricopiano in forme nell’apparenza diverse, delle persone che non incontriamo mai “per caso” nella danza della nostra vita, abbiamo messo spesso in evidenza l’importanza dei sincronismi di Jung (filosofo, scrittore, disegnatore “tedesco” così come Handke). Ebbene, provate ad aprire la home page di YouTube e scrivete nella ricerca queste 5 parole: “Peter Handke e il tango”. Probabile, molto probabile che Handke non abbia mai ballato un tango nella sua vita. In ogni caso viene fuori sul vostro schermo un solo unico tango, postato da chi l’ha dedicato a lui. Un tango che racchiude l’essenza, la durata di tanti tanghi incontrati, amati, ricordati nel percorso che ha il dono di “durare”:

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