Il tango appare all’improvviso (e scompare come un lampo) in una sola poesia scritta da un poeta italiano. La poesia si chiama “Sotto la pioggia”. Il poeta si chiama Eugenio Montale (il ritratto qui sopra è del fotografo Ugo Mulas). Il tango si chiama Adiòs muchachos. Il cantautore del tango? Il grande Carlos Gardel. Ne parliamo oggi perché si incrociano tra di loro, come avviene nel cerchio del tango, forti e significative combinazioni. Teatro Tango mette in scena il 16 giugno al Filodrammatici di Milano UN AMORE, riduzione teatrale del famoso romanzo di Dino Buzzati. Montale e Buzzati hanno lavorato molti anni a fianco a fianco al Corriere della Sera. A fianco del Filodrammatici c’è il teatro La Scala, dove Montale andava spesso (era il critico musicale del Corriere). Il filo che percorre idealmente tutte le scene di UN AMORE è il tango Caminito di Gardel che è considerato il fratello gemello di Adiòs muchachos. E c’era un uomo che Eugenio Montale avrebbe voluto essere “esteticamente” se avesse potuto scegliere come poeta un altro corpo, un’altra faccia, un altro sguardo: l’attore Marcello Mastroianni (le donne piacevano moltissimo a entrambi, per loro esplicita confessione ripetuta). E Marcello Mastroianni ha ballato un unico tango nei suoi film: Adiòs muchachos nel film di Monicelli Casanova 70. E ha voluto poi cantare con la sua voce un solo tango: Caminito.
Non è meraviglioso questo incrocio nel cerchio del tango? Sì, meraviglioso, da meraviglia, è la parola giusta.
SOTTO LA PIOGGIA, di Eugenio Montale:
Un murmure; e la tua casa s’appanna
come nella bruma del ricordo,
e lacrima la palma ora che sordo
preme il disfacimento che ritiene
nell’afa delle serre anche le nude
speranze ed il pensiero che rimorde.
«Por amor de la fiebre»… mi conduce
un vortice con te. Raggia vermiglia
una tenda, una finestra si rinchiude.
Sulla rampa materna ora cammina,
guscio d’uovo che va tra la fanghiglia,
poca vita tra sbatter d’ombra e luce.
Strideva Adiós muchachos, compañeros de mi vida, il tuo disco dalla corte:
e m’è cara la maschera se ancora
di là dal mulinello della sorte
mi rimane il sobbalzo che riporta
al tuo sentiero.
Seguo i lucidi strosci e in fondo, a nembi,
il fumo strascicato d’una nave.
Si punteggia uno sguardo…
Per te intendo
ciò che osa la cicogna quando alzato
il volo della cuspide nebbiosa
rémiga verso Città del Capo.
Ascoltiamo dunque Carlos Gardel nell’interpretazione del suo tango “Adios Muchachos”:
E questa è la scena del tango “Adios Muchachos” ballato da Marcello Mastroianni con Marisa Mell nel film Casanova 70 di Mario Monicelli:
E infine ecco le parole della canzone Adiòs Muchachos:
Adios muchachos, compañeros de mi vida,
barra querida de aquellos tiempos.
Me toca a mi hoy emprender la retirada,
debo alejarme de mi buena muchachada.
Adios muchachos. Ya me voy y me resigno…
Contra el destino nadie la talla…
Se terminaron para mi todas las farras,
mi cuerpo enfermo no resiste más…
Acuden a mi mente
recuerdos de otros tiempos,
de los bellos momentos
que antaño disfrute,
cerquita de mi madre,
santa viejita,
y de mi noviecita
que tanto idolatre. Se acuerdan que era hermosa,
mas bella que una diosa
y que, ebrio yo de amor, (1)
le di mi corazón?
Mas el Señor, celoso
de sus encantos,
hundiendome en el llanto,
me la llevo…
Ma ricordiamo infine l’interpretazione di Mastroianni del tango Caminito: