“I Santi hanno ciascuno una casetta lungo la riva con un balcone che guarda l’oceano, e quell’oceano è Dio. D’estate, quando fa caldo, per refrigerio essi si tuffano nelle fresche acque, e quelle acque sono Dio. Alla notizia che sta per arrivare un santo nuovo, subito viene intrapresa la costruzione di una casetta di fianco alle altre. Esse formano così una lunghissima fila lungo la riva del mare. Lo spazio non manca di sicuro…”
Così incomincia il racconto “I Santi” di Dino Buzzati, numero 55 del libro Sessanta racconti pubblicato nel 1958. E qui possiamo trovare facilmente il filo rosso che lega la commedia ORA PRO NOBIS al mondo fantastico e trascendente di Buzzati (rosso come “Il pettirosso gigante”, il disegno che troviamo nel libro I miracoli di Val Morel, dove Buzzati racconta i miracoli di Santa Rita). Anche Santa Rita ha la sua casetta, dove riceve tutte le richieste delle persone che invocano la sua intercessione per ottenere una grazia. Ma tra i Santi vi sono anche santi umili, sconosciuti o quasi, come il San Gancillo raccontato al numero 55: “Gancillo non era un santo clamoroso, aveva vissuto umilmente facendo il contadino e solo dopo la sua morte, qualcuno, pensandoci su, si era reso conto della grazia che riempiva quell’uomo, irraggiando intorno per almeno tre quattro metri. E il prevosto, senza troppa fiducia in verità, aveva fatto i primi passi per il processo di beatificazione…”. E anche San Gancillo,come tutti gli altri santi, ha il compito di intercedere per i comuni mortali. E il pettirosso gigante trasporta il corpo di una fanciulla tra le dolomiti, quelle dolomiti che hanno ispirato il ritratto del Duomo di Milano, la montagna sacra dove stanno, visibili ma invisibili, tutti i santi che, invocati, si presentano con la forma, i vestiti, le movenze di persone qualunque. Quel Duomo di Milano che abbiamo iscritto nella locandina di ORA PRO NOBIS.
Gli aiuti di Santa Rita disegnati da Buzzati non sono diversi dall’aiuto che Paolino in ORA PRO NOBIS chiede a Sant’Agnese, santa Maddalena, San Giovanni Damasceno, San Bartolomeo. Uno di loro poteva rispondere all’aiuto dei parenti della ragazzina ghermita il giorno delle nozze dal pettirosso che si era innamorato di lei, E il volo spericolato del pettirosso non è diverso dalle acrobazie che san Bartolomeo fa per ritrovare l’amico perduto di Paolino. Ma soprattutto i Santi “intercedono”, sempre e comunque, così come fanno gli amici veri, mai guidati da interessi o tornaconti individuali, ma sensibili alle preghiere, alle invocazioni, di chi crede nel Paradiso e di chi non ci crede. Quelle acque in cui si tuffano sono Dio, e se non sono Dio sono comunque le acque della solidarietà umana, della “corrispondenza di amorosi sensi”, per usare le bellissime parole di Ugo Foscolo.
ORA PRO NOBIS. In scena al Filodrammatici di Milano il 20, 21, 22 aprile 2017, ore 21. Commedia di Paolo Pietroni, regia di Elisabetta Vicenzi. Musiche: Misa Tango di Luis Bacalov (il famoso direttore argentino autore della colonna sonora del film Il Postino), cantata da Placido Domingo e Ana Maria Martinez.
Esclusivamente su invito: Per prenotare il tuo invito manda una mail a info@teatrotango.it scrivendo il tuo Nome, la data prescelta, il numero dei posti (1 oppure 2).