Interno di una stanza con vista sul Duomo di Milano. Un tavolo, due sedie, un letto a una piazza, un orologio a muro, un impianto di riproduzione musica. Stampe di Santi appesi alle pareti. Un inginocchiatoio. Uno sgabello con un cestino che contiene una piccola collezione di 7 trottole. Un uovo gigante di colore rosso su una mensola. Una grande porta finestra dalla quale si intravede la Madonnina del Duomo e la guglia che la sorregge.
Sulla scena, la madre Agostina e il figlio Paolino. La madre sta lavorando all’uncinetto. Il figlio passeggia nervosamente per la stanza, fermandosi di tanto in tanto a scrutare la Madonnina e a controllare l’ora prima sul suo orologio da polso e poi sull’orologio a muro, più di una volta. Intanto ha raccolto dal cestino una trottola, le avvolge intorno il cordino, la lancia sul pavimento.
Audio di fondo, un brano dal Sanctus della Messa Tango di Bacalov:
Paolino abbassa di molto il volume, poi controlla di nuovo l’ora e si avvicina a sua madre.
Paolino: Ti piace, mamma?
Agostina: Cosa?
Paolino: La musica.
Agostina: Che musica?
Paolino: Il Sanctus della Messa Tango di Bacalov.
Agostina: Mi piace.
Paolino: Luis Enriquez Bacalov, argentino. Quello che ha fatto la musica del film “Il Postino”. Sono contento.
Agostina: Contenta pure io.
Paolino: Capito perché ho scelto il Sanctus?
Agostina: No.
Paolino: Arrivano i Santi questa notte, mamma. Santi, Sanctus! Gentile riceverli così, no?
Agostina: Carino.
Paolino: Arrivano questa notte, mamma.
Agostina: Da dove?
Paolino: Dal Duomo di Milano. (Indica oltre la finestra il Duomo)
Agostina: Credi?
Paolino: Hanno detto che arrivano. I Santi non dicono bugie.
Agostina: E dunque?
Paolino: Dunque arrivano.
Agostina: E poi?
Paolino: Mi aiutano a trovare il mio amico.
Agostina: Mmm…
Paolino: Il mio amico, ma’.
Agostina: Il tuo amico, già.
Paolino: Il mio amico perduto… No, smarrito… No, meglio perduto… Be’, fa lo stesso… Perduto, no smarrito, no perduto, meglio smarrito.
Agostina: Magari non lo trovano.
Paolino: Vuoi scherzare, ma’? I Santi non lo trovano? I Santi martiri? Sai quanti Santi martiri ci sono, ma’?
Agostina: Magari non c’è più.
Paolino: Sai quanti Santi martiri ci sono, ma’?
Agostina: Magari non c’è più.
Paolino: 9.925 Santi martiri, secondo gli elenchi del Martyrologium Romanum. Io so. Io li conosco per nome a uno a uno. So tutto di loro. Vita, morte e miracoli, ma’. Vita, morte e tutti i miracoli che hanno fatto uno per uno, dove e quando, giorno, mese e anno.
Agostina: Lo so. Non dimentico. Autistico. Sei stato, da bambino. Eri un bambino autistico. Lo so.
Paolino: 9.925! Giovanni nell’Apocalisse non riusciva a contarli:… Apparve una moltitudine immensa, ha scritto, di ogni nazione, razza, lingua! 9.925! 19.850 occhi! Sono dappertutto. Ognuno in contatto con gli altri. Altro che Face Book! Guardano, penetrano, frugano dovunque. Lo troveranno, il mio amico, ma’!
Agostina: Magari non c’è più.
Paolino: Anche la trottola dice che lo troveranno. La vedi come gira? Lo leggi il disegno che sta tracciando sul pavimento la mia trottola?
Agostina: Magari non c’è più.
Paolino: Non c’è più? Ma cosa dici?
Agostina: Morto.
Paolino: (furibondo) Non dirlo neanche per scherzo!
Agostina: Magari è morto.
Paolino: Ti proibisco! Mi fai male! Mi uccidi! (piange)
Agostina: Non lo dico più. Perdono. Mai più.
Paolino: Hanno promesso. Me lo portano a casa. In ogni modo.
Agostina: Vivo o morto, vuoi dire?
Paolino: Voglio dire?… Vivo o morto voglio dire? Ma cosa dici, ma’? Vivo vivo vivo! Ci pensi? Immagini quando ce lo porteranno a casa? Nel cuore della notte? Si aprirà quella finestra. Ci sarà la luna a illuminare la Madonnina! La luna, ma’! Lo prenderò tra le mie braccia! Carezze e baci! Baci e carezze! Il giorno più bello della mia vita.
Agostina: Chi aspetti questa notte?
Paolino: Sant’Agnese.
Agostina: Quella che ha sempre l’agnellino accanto?
Paolino: Quella.
Agostina: Certo che venga lei in persona?
Paolino: Così mi ha detto la Madonnina (indica la Madonnina della guglia fuori della finestra). Mi fido della Madonnina. O non possiamo fidarci neppure della Madonnina, ma’? Siamo arrivati a questo punto? Al punto che non ci fidiamo neppure della Madonnina? Ehi, ma’? Rispondi, ma’!
Agostina: Arriva dunque dal Duomo, Sant’Agnese?
Paolino: Scenderà dall’ottava campata dove c’è l’altare della Madonna. Scenderà dalla vetrata dove Pompeo Guido Bertini ha raccontato la sua storia più di cento anni fa.
Agostina: Magari arriva solo l’agnellino.
Paolino: L’agnellino senza Agnese? E cosa me ne faccio dell’agnellino? Vorrei sapere come certe idee arrivano nella tua testa, ma’… Vorrei proprio sapere!
Agostina: C’è niente da sapere. Sta sempre attaccata all’agnellino, quella. Lo segue dappertutto l’agnellino. Lui sa tutto quello che lei pensa. Lui ascolta, lui riferisce, lui parla anche, secondo me. Lei è una vergine, casta, pura come un giglio. Magari nella tua di testa nasce qualche idea. E’ anche molto bella, tanto bella, troppo bella: il figlio del Prefetto di Roma si invaghisce di lei e si innamora fino alla malattia, alla pazzia e poi… Non ricordo bene, tu mi hai raccontato, aiutami.
Paolino: Il tiranno fece rinchiudere Agnese in un postribolo. Nessun uomo osò toccarla, tranne uno: e a questo sciagurato un angelo bianco trafisse gli occhi. Divenne cieco, finche Agnese pregò Dio di restituirgli la vista, Fu il suo primo miracolo.
Agostina: Tu non toccarla!
Paolino: Io non la tocco.
Agostina: Neanche con un dito, giura!
Paolino: Giuro.
Agostina: Meglio che venga l’agnellino da solo. Meglio! Ti conosco, vengono certe idee nella tua testa, a volte. Non voglio che diventi cieco, mancherebbe anche questa. Tu puoi toccare solo me, capito?
Paolino rimette la trottola nel cestino. Guarda l’orologio.
Paolino: Si fa tardi, ma’. Recitiamo il nostro rosario prima che sia troppo tardi. Sta per arrivare, la sento, zitta, silenzio! Ascolta, i passi, mi sembrano i suoi passi, Sant’Agnese sta per arrivare, svelta!
Agostina: Se arriva prima del rosario reciterà il rosario con noi.
Paolino: No! I patti con i santi sono chiari e vanno rispettati. Loro incontrano me e soltanto me. Tu non ci sei, mamma.
Agostina: Ma perché?
Paolino: Loro non ti vogliono.
Agostina: Tu non mi vuoi.
Paolino: Loro non ti vogliono. Io non ti voglio. Nessuno ti vuole. Se resti rovini tutto. Hai capito, ma’?
Agostina: Ho capito.
Il volume del Sanctus della Messa Tango si alza. Agostina prende da un cassetto il rosario, prende posto sull’inginocchiatoio, Paolino siede su una sedia accanto a lei, le mani giunte.
Agostina: (comincia a recitare il rosario e poi continuerà in modo improprio) … Ave, Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Ora pro nobis. Prega anche per me, che sono la povera Agostina, prega per Paolino, che è mio figlio, prega per noi, che siamo peccatori. Ave Maria, ora pro nobis…
Paolino: Ave Maria, donna del sorriso e madre del silenzio.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: Donna del riposo e madre del sentiero.
Agostino: Ora pro nobis.
Paolino: Donna del deserto e madre del respiro.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: Donna del presente e madre del ritorno.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: Sant’Agnese.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: San Bartolomeo.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: San Girolamo.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: Santa Caterina.
Agostina. Ora pro nobis.
Paolino: Santa Rosalia.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: San Sebastiano.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: Santa Maddalena.
Agostina: Ora pro nobis.
Paolino: San Giovanni Damasceno.
Agostina: (sbuffa) San Giovanni Damascemo…
Paolino: Damasceno, ma’, non Damascemo.
Agostina: Ora pro nobis… Basta. Dimentichiamo qualcuno?
Paolino: Sofia Loren.
Agostina: Ora pro nobis… Ma cosa mi fai dire?
Paolino: Sofia Loren, ora pro nobis. Lo dice Totò nel film Il Monaco di Monza.
Agostina: Che bestemmia, tu e la tua mania dei film di Totò, li conosci tutti a memoria.
Paolino: Ma’, secondo me Totò è un santo. Dimentichiamo piuttosto i 13 santi di oggi, 9 agosto. Ti dico la prima: Santa Candida Maria e l’ultima: Santa Teresa Benedetta.
Agostina: Orate pro nobis.
Si alza il volume della Messa Tango, si abbassano le luci. Fine della Scena Prima.
ORA PRO NOBIS. In scena al Filodrammatici di Milano il 20, 21, 22 aprile 2017, ore 21. Commedia di Paolo Pietroni, regia di Elisabetta Vicenzi. Musiche: Misa Tango di Luis Bacalov (il famoso direttore argentino autore della colonna sonora del film Il Postino), cantata da Placido Domingo e Ana Maria Martinez.
Esclusivamente su invito: Per prenotare il tuo invito manda una mail a info@teatrotango.it scrivendo il tuo Nome, la data prescelta, il numero dei posti (1 oppure 2).