Stanotte ho fatto un sogno

MARIA ELENA BOSCHI

Vuoi tu prendere come tua legittima sposa la qui presente Maria Elena, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?… Così diceva il sacerdote nel sogno che ho fatto e il sacerdote assomigliava molto a Papa Francesco e la qui presente era Maria Elena Boschi e lo sposo era Matteo Renzi. Ma i sogni sono sogni, si sa, e all’improvviso, nel mio sogno accadde qualcosa che mandò all’aria tutto!

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Prima però voglio presentarmi, almeno in parte perché presentarmi tutta non mi è possibile. Sono una donna che lavora a Palazzo Chigi, quasi tutti i giorni della settimana e qualche volta anche due o tre ore nella notte. Ho l’obbligo di essere riservata e discreta. Per voi sono semplicemente Silvana. Non è una favola, è la realtà. Non posso dire: io Elena Boschi la conosco bene. Questo no, ma ho imparato molte cose di lei guardandola, non come la guardate voi in televisione. Voglio dire: guardandola soprattutto quando nessuno la guarda e quando lei non sa di essere guardata. E ascoltando con attenzione quello che dicono di lei gli uomini che contano, gli uomini che sanno. Io adesso so. Ebbene, potessi fare una scommessa la farei a occhi chiusi: Maria Elena è una donna che arriverà molto lontano e molto in alto. Presidente del Consiglio? No, piuttosto, quando avrà l’età giusta, presidente della Repubblica italiana. Non è solo bella, molto bella, è anche intelligente, molto intelligente. E ha anche il dono della simpatia. Molti pensano che sia il braccio destro di Matteo Renzi. Pochi sanno che è soprattutto il cervello, la testa che lo guida passo dopo passo, in tutte le decisioni importanti. Qualcuno dice: è come Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, la favorita del re di Francia Luigi XV, la donna francese più potente del Settecento. Madame de Pompadour? Molto di più, secondo me, per quanto Renzi non sia ancora il re d’Italia!

images Madame de Pompadour

Ma vado avanti col mio sogno. Io facevo parte delle damigelle d’onore che accompagnavano Elena Boschi in chiesa per il matrimonio. La chiesa non era la basilica di San Pietro ma una chiesina romana di quartiere, piccola, povera, bellissima, romanica, non barocca. Ero andata con le altre a prelevare Maria Elena nel piccolo appartamento che ha il diritto di occupare a Palazzo Chigi. Quante notti ci ha dormito, tutta sola, a leggere e studiare le carte per portare avanti le riforme in Parlamento! E poi siamo arrivate alla carrozza davanti a Palazzo Chigi, e io ero in bicicletta, felice di assistere a un avvenimento così importante. Nessuna sorpresa che lo sposo fosse Matteo Renzi, era nell’ordine delle cose, nel sogno lui era celibe, lei era nubile… Poi le parole del sacerdote, e alla fine un uomo seduto nel primo banco si alza in piedi e supplica: “No, Elena, non farlo! Tu ami me! Sposa me! Ti prego!”.

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Il sacerdote chiede: “Chi è lei? Come si permette? Taccia per sempre!” E io, tutta emozionata e quasi in lacrime, mi alzo e dico: “E’ Paolo Boschi! E’ il mio amico! Lui e Maria Elena si amano per davvero!”. Renzi sviene, cade davanti all’altare, rotolando come una bottiglia. C’è un parapiglia. Una confusione! Solo Maria Elena è impassibile. Si volta e mi sorride. E mi dice: “Grazie”.
Qui il sogno finisce. Però ci tengo a dirvi che Paolo Boschi esiste veramente. Si chiama per la verità Paolo Bosco, ma in Argentina come in Spagna lo chiamano da sempre “Boschi” perché Bosco si dice “madera” e “bosque” significa “boschi”. E Paolo Boschi è un campionissimo della danza. E’ stato anche campione mondiale di tango pochi anni fa. Bravo e bello, come la Boschi. Io non sono bruttina ma poco ci manca. Come è ingiusta la natura! Ci sono persone rare che nascono sia molto belle sia molto intelligenti. La Boschi è una di quelle. Io non la guardo, quando la guardo, con invidia ma con meraviglia. Sinceramente!

 

—————————- 8 febbraio 2016 —————————-

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