Segreti

Nazzareno

Impiegato di banca
Buonasera, sono un impiegato di banca, mi chiamo Nazzareno. Ci avete mai pensato ai vincitori dei miliardi di lire, milioni di euro, messi in palio nelle lotterie? Io sì. Fino a tre anni fa ci pensavo ogni volta. Leggevo sul giornale: due milioni a Bari, due milioni a Lucca, due milioni a Ferrara, due milioni a Catania, un milione a Lecce, un milione a Monza, un milione a Messina, un milione a Treviso. Eeeeeeee!!!
Chissà chi ha vinto, pensavo ogni volta. Che faccia ha. Che occhi ha. Che naso ha. Che cosa fa… Mi sarebbe piaciuto entrare nella sua casa, come una mosca. Naturalmente scartavo le case dei ricchi, che sono già milionari. Ma un vincitore povero, un uomo qualunque, uno come me doveva esserci!
Ho detto: come una mosca. Non proprio, le mosche mi fanno schifo. Meglio come l’uomo invisibile di quel film che ho visto da bambino. Mi piacerebbe entrare e sedermi in un angolino a guardare in silenzio, senza disturbare. Tu hai vinto un milione e io non ho vinto mai niente: lasciami partecipare! Non ti chiedo un euro; Lasciami respirare la tua aria, solo un’ora, poi me ne vado.
Non si sa mai niente dei vincitori. Ci avete mai pensato? Non c’è mai nessuno che si tradisca o venga tradito. Mai l’ombra di una moglie che sia saltata fuori a dire: “Mio marito ha vinto un milione alla lotteria! È scappato in Brasile con una ballerina!” Mai una madre che sia saltata fuori a dire: “Mio figlio ha vinto un milione all’enalotto e io sono all’ospizio, sola e malata!”
Fino a tre anni fa ho pensato che c’era un trucco. Non c’era nessun vincitore. Quelli che governano le lotterie ritiravano i biglietti vincenti. In qualche modo lo Stato, la Banca d’Italia, il ministro del Tesoro incassavano l’intero malloppo.
Fino a tre anni fa. Fino a quando non ho vinto. Io!
Sì, care signore. Sì, cari signori. Io sono uno di quelli che hanno vinto alla lotteria. Quella del 6 gennaio. Lo giuro. Niente trucco, niente imbrogli. E’ capitato a me: può capitare anche a voi. Avevo comperato un solo biglietto e avevo una probabilità su cinque milioni di vincere. E’ accaduto. A qualcuno tocca. E’ matematico.
Datemi retta: bisogna essere pronti. Mai farsi fregare dalla fortuna che in latino significa anche sfortuna. Bisogna avere un piano strategico e rispettarlo costi quello che costi. Punto primo. Non dire mai a nessuno: ho comprato un biglietto della lotteria. Neppure alla moglie, se avete la sfortuna di averne una…
(continua sul palcoscenico)

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