Casalinga
Buonasera, mi chiamo Jolanda, sono una casalinga. La gente dice che io sono una della donne più ricche della città. Il patrimonio di mio padre e quello di mio marito non sono misurabili facilmente. Forse mettendo una casa sopra l’altra, si formerebbe una torre alta come l’Everest.
Io sono così piccola ai piedi della torre. Mi sento vuota e infelice. Mi sento scalza e nuda. Quando cammino soffro di vertigini. Perché non so da quale parte andare. Non so cosa fare.
Mio marito dice: non abbiamo figli, non possiamo averli, non è colpa tua, adottiamone uno, magari una bambina.
Ma io sono una bambina: La mia camera è piena di bambole. Vorrei adottare un padre, il mio sta sempre nel Lussemburgo. Vorrei adottare una madre: la mia se ne è andata troppo presto. Vorrei adottare un marito: il mio torna a casa sempre troppo tardi.
Ogni giorno mi sembra una settimana. Ogni settimana un mese. Ogni mese un anno. Non ho la spesa da fare. Il cuoco prepara la cena. Non mi piace andare al cinema. Leggere i giornali mi annoia. Andare dal parrucchiere, che barba. Andare dall’estetista e perché? Sono già bella di natura. Camminare mi stanca. Non sono grassa. Sono pigra. Non sono sportiva.
Mi piace andare per negozi. Non compero quasi niente. Ho già tutto. Mi piace guardare. Mi piace rubare.
In fondo alla casa c’è la mia stanza segreta. Per gli altri è “la stanza dei miei ricordi”. Per me è la stanza dei miei furti. Ci sono 1325 oggetti allineati sugli scaffali. Ognuno contrassegnato da un numero. Nel diario, chiuso dentro la cassaforte a muro, ci sono le storie a una a una.
Quando, dove, come….
(continua sul palcoscenico)
Segreti