Segreti

Gelsomino

Archivista
Buonasera, mi chiamo Gelsomino, faccio l’archivista.
Non ho le ali. Non ho il becco. Non ho le piume. Ma dentro di me io sento forte che sono uomo per sbaglio. Oh, se fossi nato uccellino!
Lavoro nell’archivio di un’agenzia di assicurazioni. Le finestre danno su una via molto trafficata. Qualche giorno si sente il botto delle macchine che si scontrano. Il direttore dell’agenzia dice contento: “Che musica per le mie orecchie!”.
Per me quella non è musica. E’ fracasso. Orrendo quando ci sono feriti e c’è sangue. A me piace la musica che fanno gli uccellini cantando e parlando tra loro.
So imitare perfettamente la voce di ventisette uccelli diversi. E anche il loro canto. Non ho le ali. Non ho il becco, non ho le piume, ma ho un’ugola d’oro. E due cordine vocali che si accorciano e si allungano. Come un elastico.
Io sono nato e vivo in una casa di campagna. Sotto le finestre ci sono due meli, un susino, due ciliegi, e a cinquanta metri un bosco. Nella primavera e nell’estate tra i gomiti dei rami si aggrumano gli uccellini come in un bar. Si trovano al mattino, prima di volare. E alla sera, prima di dormire.
Ho imparato così le loro voci. Prima i passeri, poi i merli, i pettirossi, gli usignoli… Quando l’alba comincia a sbiancare il blu nero del cielo, uno dà la sveglia all’altro: prima si raccontano i sogni che hanno fatto nella notte e poi cantano insieme.
Negli uffici dell’agenzia dove lavoro bisogna invece stare zitti. Sempre. Il direttore esige il silenzio assoluto. Al telefono si parla con la bocca sulla cornetta e una mano davanti alla bocca. Sottovoce, senza punti esclamativi. Il cliente ha sempre ragione, anche quando ha torto.
A me piacciono le ragazze che servono nei bar. Secondo mia madre non sono brave ragazze perché vestono in modo allegro e sono allegre anche coi clienti. Mia madre vuole che mi trovi una maestra oppure una sarta.
A me non piacciono le maestrine, le sartine. Sono grigie, con gli occhiali, non guardano lontano. Sono quadrate e piatte, senza odore. Senza le curve delle ragazze che servono nei bar. Che hanno invece le bocche rosse, le gambe nervose e il seno grande, che ha voglia di scappare!…

(continua sul palcoscenico)

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