La filosofia di Teatro Tango

Dopo il Tango Teatro, fondato a Buenos Aires dal grande Marcelo Guardiola nel 1999, nasce finalmente in Italia, e per la prima volta in Europa, un altro teatro ispirato al tango: il Teatro Tango di Milano.
Teatro Tango metterà in scena esclusivamente opere teatrali legate al tango nella sua qualità di poesia, musica e danza ma soprattutto nella sua qualità di filosofia: una chiave per capire in un modo nuovo e diverso la vita, noi stessi, gli altri.
Chi si avvicina al tango, e nel corso del tempo impara a conoscerlo e ad amarlo, diventa consapevole di stare in una filosofia. Questa particolare qualità è stata riconosciuta anche dall’Unesco che nel settembre del 2009 ha dichiarato il tango Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. Non è facile disegnare i contorni di questa filosofia ma ci è riuscito per primo e molto bene un grande maestro del pensiero: Jorge Luis Borges con le sue indimenticabili Lezioni di Tango. Teatro Tango si propone di abbracciare questa filosofia mettendo in scena opere che riflettano lo stile e l’essenza del tango attraverso una contaminazione armoniosa, rigorosa e felice.
Teatro Tango parte da una realtà elementare e semplice: il tango si balla tra due persone sempre e comunque attraverso un abbraccio. I passi del tango disegnano ogni volta un cerchio, chiamato Ocho Redondo (Otto Circolare, in italiano): 8 passi di base per ciascun ballerino. Otto è il numero che rappresenta l’infinito. E come dice Borges “il tempo è infinito, l’uomo lo scandisce in secondi, minuti e ore ma il tempo è infinito e perciò incomprensibile per l’uomo”.
Sul palcoscenico di Teatro Tango si parte proprio da questa prima intuizione filosofica: l’emozione si sposa alla geometria e a una diversa concezione del tempo e delle memoria: il tango è un cerchio dove entriamo spinti dal desiderio di incontrare un’altra persona (l’Altro) e di comunicare con lei abbracciandola (l’abbraccio vince la solitudine e porta l’amore) per rivivere nel presente ciò che è stato nel passato e ciò che sarà nel futuro. Il tempo scorre infinito, come scrive Borges, “in un istante che oggi emerge isolato, senza né prima né dopo, mai dimenticato, e che ha il sapore del perduto e del ritrovato”.
Nel cerchio si ripete sempre la stessa storia, che è la nostra storia, ogni cambiamento è apparenza, cambiano le maschere dei protagonisti, la nostra maschera, la maschera del partner che rappresenta l’Altro a cui aneliamo di unirci. Si ripetono sempre il Bene e il Male, la gioia e la sofferenza, la vittoria e la sconfitta. Fino a capire che non solo il tango ma la nostra vita intera è fatta di un cerchio che continuamente si forma, si scioglie e si riforma, secondo i disegni del nostro destino e di chi ci guarda e ci accompagna nel lungo viaggio della vita.
“Fatto di polvere e di tempo”, conclude Borges, l’uomo dura meno della leggera melodia, che è solo tempo”. Ma il tempo, almeno il tempo, è infinito.

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Teatro Tango ha posato la sua prima pietra il 28 maggio 2015, la sera dell’anteprima al Filodrammatici di Milano della commedia Artemide, una storia d’amore che nasce in una scuola di tango: l’abbandono dell’uomo da parte di una donna e la speranza che questa ritorni a casa. E’ il tema comune di tanti tanghi degli anni Venti, dalla Cumparsita in poi, quando il tango era considerato una metafora della vita stessa.
Teatro Tango diventa un laboratorio teatrale, un’associazione culturale che ha uno statuto e la collaborazione volontaria di soci a vario titolo, un piccolo teatro a Milano, in via Piolti de Bianchi 47, il palcoscenico del Teatro La Scala della Vita, e un programma che prevede per la stagione 2015/2016 la produzione e la messa in scena di cinque opere inedite, oltre alle repliche di Artemide, tutte sul filo del tango:

  1. Segreti
  2. Artemide
  3. Il Tango di Stravinsky 
  4. Un Amore (dal romanzo di Dino Buzzati)
  5. Tre canti della Divina Commedia