Gli abiti

FIDANZATA CON IL TANGO

Per disegnare gli abiti di Ineditotango, si ispira alle sfilate che ogni anno vanno in scena a Milano, Parigi, Londra, New York, nel mondo. La sua musa, però, non è una Maison in particolare ma l’atmosfera, le tendenze, i sogni, i desideri che si respirano sulle passerelle a ogni stagione. Lei si chiama Maria Sole Salvador, è nata in provincia di Pordenone, “italianissima, nonostante il nome e il cognome diano spesso adito a qualche dubbio o confusione”. L’origine del cognome Salvador è spagnola, forse (“non ho mai approfondito l’argomento”, confessa), fatto sta che – è difficile considerarlo un caso – la vita l’ha portata proprio verso una professione e una passione che possono essere definite “latine”.

Maria Sole è una stilista da più di 20 anni (“è una formazione questa che, tra le mie competitors, fa la differenza”): ha lavorato per Stefanel, il gruppo Lotto, Coin, tanto per citarne alcuni, è passata dal prêt-à-porter, allo sportswear, abbigliamento informale, casual, fino al mondo del jeans, per poi specializzarsi nella creazione di abiti da tango per Ineditotango, l’azienda da lei fondata nel 2011. E poi è una ballerina, un’abile ricamatrice a mano, una donna che ha le idee molto chiare su come sedurre con un abito, ma senza esagerare… Non dico altro: se ne volete sapere di più, leggete l’intervista qui sotto.

Sfilata di Ineditotango a Monfalcone, 10 marzo 2013 - Copyright Ineditotango.

Sfilata di Ineditotango a Monfalcone, 10 marzo 2013 – Copyright Ineditotango.

Intervista alla stilista Maria Sole Salvador

Perché alla sua azienda ha dato proprio il nome di “Ineditotango”?
Perché la mia collezione contiene i concetti tradizionali dell’abito classico da tango – con trasparenze, spacchi, eccetera – ma viene continuamente arricchita e aggiornata con idee estrapolate dalle nuove tendenze della moda. Da questi dettagli “inediti” nasce il nome – e la filosofia – di Ineditotango.

Vorrei aprire, se me lo permette, una piccola parentesi sulla sua vita privata… Lei è sposata? O, in questo momento, è semplicemente innamorata, magari fidanzata? Ha dei figli?
Non sono sposata, non ho dei figli e in questo momento non sono neppure innamorata di nessuno… solo del tango e del mio lavoro.

Quando è nato il suo amore per il tango?
Nel 2008, quando lavoravo per Stefanel. È stato allora che ho iniziato a ballare. Ho cominciato facendo dei corsi di gruppo. Poi, piano piano, mi sono messa a frequentare le milonghe e ai festival mi iscrivevo a stage tenuti da maestri diversi da quelli che vedevo settimanalmente.

E come è nata la passione per gli abiti da tango?
Sempre in quel periodo. Quando mi sono avvicinata al tango e agli abiti da ballo, data la mia formazione – ho fatto l’Accademia di Belle Arti e poi la Domus Academy di Milano – mi è venuta voglia di fare qualcosa di mio, di unire l’utile al dilettevole. Allora, però, non potevo: lavoravo come dipendente e mi mancava il tempo. Quindi, dopo l’ultima esperienza con il gruppo Coin, mi sono messa in proprio e, quasi per gioco, nel 2011 ho messo in piedi la collezione di Ineditotango.

Che tipo di vestiti disegna?
Ho iniziato con quelli da donna e adesso disegno anche quelli per uomo. Ho cominciato con gli abiti unici e ora creo anche quelli basic.

Che cosa sono esattamente gli abiti “unici”?
Sono unici perché irripetibili, cioè una volta che sono stati realizzati non vengono più prodotti. Li costruisco alla vecchia maniera, spillati sopra il manichino. Poi vengono confezionati da una sartoria di fiducia che seguo passo dopo passo. I ricami li faccio io a mano.

Da sinistra. Abito laminato nero, con inserti in tulle , ricami a mano con baguettes, n.334. Abito unico in pizzo e pailettes con inserti in voile nero n.290 - Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito laminato nero, con inserti in tulle , ricami a mano con baguettes, n.334. Abito unico in pizzo e pailettes con inserti in voile nero n.290 – Copyright Ineditotango.

Quindi, oltre all’idea, ha un’ottima manualità…
Ho preferito occuparmi personalmente dei ricami, perché commissionare questo tipo di lavoro sarebbe molto costoso e, soprattutto, difficile da spiegare.

E gli abiti “basic”?
Dietro agli abiti unici c’è un lavoro fatto mano che non consente di ottenere un prezzo medio-basso, così, strada facendo, ho pensato di creare una linea che ho chiamato basic. Nel basic ci sono tutte le categorie merciologiche – top, gonne, pantaloni, abiti – che vengono ripetute in vari colori e, su richiesta, anche in taglie diverse. Mentre gli abiti unici li faccio su misura, con vari cambiamenti a seconda dei desideri della cliente, il basic lo declino in colori diversi: per la primavera tinte un po’ più chiare e brillanti, per l’inverno nuances più scure.

Da sinistra. Abito Anastasia. op ANGELICA in Jersey Stretch e tulle stretch nero con Pantalone ALA lungo in voile disegno gessato Bco/ Nero e coprispalle ALTEA pizzo stretch con nero stretch - Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito Anastasia. op ANGELICA in Jersey Stretch e tulle stretch nero con Pantalone ALA lungo in voile disegno gessato Bco/ Nero e coprispalle ALTEA pizzo stretch con nero stretch – Copyright Ineditotango.

Qual è il colore che va di più?
Il nero e il rosso sono sempre i colori più richiesti, anche se io ne propongo anche altri come il rosa, il ciclamino, il viola. Ultimamente devo dire che vendo moltissimo il verde e l’ottanio. Anche sulle passerelle il verde ha avuto la sua ribalta dopo anni di viola!

Che cosa deve avere o non deve avere un vestito per non essere volgare?
Deve seguire alcune regole di buon gusto. Non deve avere, per esempio, accostamenti di colori o di stampe troppo accesi o troppo squillanti. Non deve lasciare scoperte troppe parti del corpo, come invece spesso succede. Non deve fare abuso di arricchimenti tipo pizzi, strass, ricami, o accostare stampe diverse, non deve essere cioè troppo pesante. È una cosa a cui sto molto attenta, perché nel mondo del tango purtroppo esiste questa tendenza all’abito un po’ volgare. A me piace molto il recupero della femminilità, che ultimamente nel mondo della moda è andata un po’ perduta. Amo sottolineare la figura femminile, senza essere eccessiva: quindi, sì a scolli, schienature, spacchi che sono fondamentali per ballare, ma non devono essere mai volgari.

Qual è l’elemento che in un abito rende più sensuale una donna?
Innanzitutto, la vestibilità: l’abito deve avere proporzioni giuste, sia per quanto riguarda le aderenze, sia per quanto riguarda le lunghezze. La sensualità può essere accentuata da vari dettagli, dalla trasparenza per esempio. Io uso molto il tulle, che dà l’effetto del vedo-e-non-vedo, e il voile. Ma non lo applico mai nei punti in cui una donna non se lo può permettere, i punti critici tanto per intenderci.

Da sinistra. Abito unico in pizzo e pailettes con inserti in voile nero n.290. Abito unico col grigio scuro con inserti in pizzo e ricami a mano n.300.

Da sinistra. Abito unico in pizzo e pailettes con inserti in voile nero n.290. Abito unico col grigio scuro con inserti in pizzo e ricami a mano n.300 – Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito unico viola con inserti di pizzo,spalline ad aletta, ricami a mano n. 316. Coprispalle Altea, sfilata di Ineditotango - Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito unico viola con inserti di pizzo,spalline ad aletta, ricami a mano n. 316. Coprispalle Altea, sfilata di Ineditotango – Copyright Ineditotango.

Inoltre, trovo sensuale anche il gioco lucido-opaco tra tessuti. Quelli che uso sono tutti materiali stretch, quindi molto confortevoli, sottolineano la figura e seguono la forma del corpo. Infine, ci sono gli stratagemmi, perché non tutte le donne hanno fisici perfetti. A ogni difetto si può ovviare introducendo arricci e piegoline: così si può fare in modo che alcuni punti non vengano sottolineati e, anzi, rimangano un po’ mascherati.

Sfilata 10 marzo 2013 - Foto di Maurizio Mattia - Copyright Ineditotango.

Sfilata 10 marzo 2013 – Foto di Maurizio Mattia – Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Una sfilata di Ineditotango. Abito unico laminato canna di fucile con inserti in tulle nero, arricci e spalline incrociate n.309.

Da sinistra. Una sfilata di Ineditotango. Abito unico laminato canna di fucile con inserti in tulle nero, arricci e spalline incrociate n.309 – Copyright Ineditotango.

Immagino che questi stratagemmi siano le modifiche più richieste agli abiti…
Sì, le donne li apprezzano molto. Sono pensieri delicati che le fanno stare bene dentro ai loro corpi.

Abito, top/gonna o top/pantaloni. Quale mise è più sensuale per ballare il tango?
Dipende dal contesto. Per un’occasione un po’ più elegante, le rispondo senza nessun dubbio: l’abito. Perché nel vestito si possono concentrare diversi elementi: spacchi, trasparenze, scollature, arricci. Se, invece, si tratta di una serata normale, meno impegnativa, qualsiasi tipo di capo può essere sensuale.

Come deve essere strutturato un vestito di tango?
La cosa fondamentale è lo spacco. L’abito senza spacco diventa difficile da portare durante il ballo, perché impedisce i movimenti. Il vestito classico deve avere lo spacco sulla gamba destra – secondo alcuni ballerini – o sulla gamba sinistra – secondo altri. Deve, comunque, essere a livello della parte frontale della gamba, non sul fianco. Poi, ci sono molti abiti classici che hanno lo spacco dietro. Altri hanno le code, normalmente centrali e posteriori. Un elemento molto usato è la schiena nuda: quindi, scollature all’americana e abito allacciato intorno al collo oppure abbottonato.

Anche la lunghezza dell’abito ha le sue regole?
Certo, l’abito deve essere lungo assolutamente al ginocchio. Mai più corto, perché diventerebbe un vestito da ballo latino. Più lungo, invece, sarebbe pericoloso: la ballerina potrebbe inciampare sui lembi molto facilmente.

Nei suoi modelli, come sottolinea la schiena della ballerina?
Lavoro molto sulle schiene. Lo faccio di proposito perché della ballerina, quando danza, si vede principalmente la schiena. Quindi, mi piace molto creare quelle che chiamo “ragnatele”, quei giochi di intrecci e di spalline che ogni volta nascono da disegni diversi.

Da sinistra. Abito unico col carta da zucchero con inserti in pizzo macramè e voile effetto bagnato, ricami a mano, n.320. Abito nero con inserti di tulle ricamato con pailettes n.350 - Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito unico col carta da zucchero con inserti in pizzo macramè e voile effetto bagnato, ricami a mano, n.320. Abito nero con inserti di tulle ricamato con pailettes n.350 – Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito unico col verde smeraldo con inserti in seta cangiante e tulle, ricami a mano con baguettes n.315. Abito unico rosso con inserti di voile e tulle n.319 - Copyright Ineditotango.

Da sinistra. Abito unico col verde smeraldo con inserti in seta cangiante e tulle, ricami a mano con baguettes n.315. Abito unico rosso con inserti di voile e tulle n.319 – Copyright Ineditotango.

Qual è il vestito più venduto?
In questo momento va molto l’abito con il pizzo, come è di moda sulle passerelle. Nel tango, però, ancora di più perché il pizzo è più vicino alla sua anima. Gli inserti che faccio piacciono molto. Evito di realizzare abiti completamente in pizzo, per evitare la “pesantezza” di cui abbiamo parlato poco fa.

Una domanda per Maria Sole ballerina: a quale azienda calzaturiera ha affidato i suoi piedi?
In questo momento mi trovo molto bene con Alagalomi, un’azienda di Rimini che produce scarpe che rispecchiano il mio stile. Non sono troppo cariche, hanno molto studio nella forma e sono super comode.

Qual è il consiglio che darebbe a una donna che deve scegliere il suo primo vestito da tango?
Il primo consiglio è quello di vedersi l’abito addosso: deve calzarle visivamente. Molto spesso le persone si innamorano di modelli che, una volta indossati, non stanno bene. Questo è, in effetti, un grande problema. Le donne, vuoi perché li vedono in giro, nelle pubblicità o sugli altri, si innamorano di alcuni modelli e li indossano nonostante non facciano per loro. Ognuno ha la propria fisicità e deve rispettarla. Quello che consiglio alle mie clienti è di provare i capi prima di acquistarli, e di vedersi con obiettività davanti allo specchio, facendosi magari consigliare. E, soprattutto, consiglio di tenere a mente sempre questa massima: bisogna scegliere sempre il capo che sta bene sul nostro corpo, non su quello degli altri.

Da sinistra Abito unico col grigio con inserti in lamè argento e voile grigio perla,ricami a mano n.313. Abito unico col ottanio con inserti in seta taglio vivo e ricami a mano con perline n.314 - Copyright Ineditotango.

Da sinistra Abito unico col grigio con inserti in lamè argento e voile grigio perla,ricami a mano n.313. Abito unico col ottanio con inserti in seta taglio vivo e ricami a mano con perline n.314 – Copyright Ineditotango.

I punti vendita di Ineditotango:
Online: ineditotango.com
Milano: Tacchi dadi e datteri (via Vela 8) 

Gorgonzola (Mi): Balliamo? (via Milano 14)
Torino: Tangosolar (c/o Milonga di Aldobaraldo, via Parma 29 B)
Arezzo: Minù Danza (via Benedetto Varchi 22)
Modena: Tilt Dance Store (via Bonacini 87)

Rivenditori:
Vienna : TangoRiga school

Stoccarda : Manon Weiss “Move the Music”
Inghilterra : Carmela Esposito Faraone “Italia Milonguera”

 

—————————— Testo e intervista di Barbara Pietroni, 27 aprile 2016 ——————————

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